La Dottrina delle Segnature attribuisce alle piante le proprietà curative in rapporto alla loro forma, colore e relazione col mondo circostante.








 Il presupposto teorico alla base di questa dottrina lo ritroviamo negli scritti di Plotino, fondatore del neoplatonismo. Il filosofo affermava, infatti, che “ogni essere che si trova nell’universo, secondo la sua natura e costituzione, contribuisce alla formazione dell’universo stesso, col suo agire e con il suo patire, nella stessa maniera in cui ciascuna parte del singolo animale, in ragione della sua naturale costituzione, coopera con l’organismo nel suo intero, rendendo quel servizio che compete al suo ruolo e alla sua funzione. Ogni parte, inoltre, concede del proprio e riceve dalle altre, per quanto la sua natura recettiva lo consenta

.La dottrina delle “segnature” o “firme” si trova anche negli antichi volumi di Theophrastus Bombastus von Hohenheim detto Paracelso, nei quali egli svelò alla scienza la “Signatura Rerum”, ma anche negli studi del filosofo Jakob Böhme secondo cui il Creatore (l’Ordinatore Supremo) ha contraddistinto tutto ciò che ci circonda con un “segno” personale e caratteristico, attraverso un curioso linguaggio di simboli e di analogie, che si sarebbe svelato ai maestri di vita più meritevoli
 “La pianta, a quanto pare, ristora con parole segrete gli uomini e offre loro i suoi tesori nascosti affinché essi possano riconoscere il mezzo per fare fronte alle loro necessità e alle loro malattie.E come mediante i segni esterni veniamo a conoscenza della malattia interna, allo stesso modo anche i farmaci necessari si riconoscono dalla somiglianza dell’anatomia, tanto che l’astronomia e la filosofia procedono in parallelo; ma la magia dà la conoscenza delle virtù interne, essendo come la reggente che insegna la luce della natura e la perfetta scienza della filosofia naturale.Così non vi è nulla al mondo che possa maggiormente accrescere la pietà ed il culto divino della pia conoscenza che abbiamo normalmente sotto gli occhi, con l’ammirevole contemplazione delle opere divine; contemplazione, dico io, insegnata dalla sola magia naturale, figlia del cielo, inventrice delle arti e dei segreti (che tramite la scorza esteriore ci dà la vera conoscenza del nucleo,(cioè della pura sostanza della cosa), magia che ancora ci invita tutti i giorni a cantare “O DIO ONNIPOTENTE, di tutti Creatore, i cieli e la terra sono pieni della Maestà della Tua Gloria”  (Osvald Crollius -Trattato delle segnature- Vera anatomia del grande e piccolo mondo)

Una pianta con parti somiglianti ad organi umani, apparati o funzioni è utile per curare o sostenere quegli organi, apparati o funzioni. Questo concetto è ben confermato dai cultori delle Medicine Naturali i quali e non solo per antica tradizione, affermano che un alimento o pianta con una forma o una struttura “somigliante” ad un organo corporeo o a una funzione fisiologica o ad un elemento presente nel corpo umano è considerato aver una funzione terapeutica e benefica per la persona che se ne nutre o lo assume secondo le modalità e quantità prescritte.
Si ricordi che anche il principio fondamentale dell’Omeopatia, tratteggiato da Samuel Hahneman, descrive chiaramente la legge dei simili (similia similibus curantur).
Di queste osservazioni si è avvalso anche E.Bach sperimentando e poi utilizzando con successo i suoi famosi “fiori terapeutici”che si basano proprio sulle loro ben precise segnature.







Per chiunque volesse approfondire l’argomento lascio qui in allegato l’interessantissimo  “Trattato delle segnature” di Osvald Crollius .



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Fonti :   Osvald Crollius -Trattato delle segnature- Vera anatomia del grande e piccolo mondo