Il percorso degli arcani maggiori dei tarocchi può essere ricondotto ad una vera e propria evoluzione dello spirito umano, un’autentica crescita spirituale, attraverso l’aumento della consapevolezza e delle energie che entrano in gioco e  che si apprende poco a poco ad integrare e utilizzare.
Ciò che è necessario tenere sempre presente è che, per quanto le energie di alcuni arcani possano essere in un certo senso polarizzate verso il versante “positivo” (piuttosto che “negativo”), tutti questi archetipi sono in realtà completi, ovvero, hanno in sé entrambi i lati: sia luce, che ombre.







Dopo che il Papa ha imparato dall’osservazione della propria esperienza e ha compreso che ad ogni sua azione corrisponde una reazione universale della medesima portata della sua energia potenziale, l’archetipo successivo “decide” di scegliere con il cuore. L’innamorato (a volte conosciuto anche come “gli amanti”) indica sempre questa scelta, questa decisione da prendere che necessita di ascoltare i propri vissuti più profondi. “Ascolta il cuore”, “decidi per una o l’altra donna”, “inizia una nuova relazione chiudendo con quella passata”, “fa il grande passo”, sembra suggerire l’angelo sospeso in cielo, pronto a scoccare il suo dardo. Quella freccia, colpirà proprio il cuore dell’innamorato al centro della carta, e dal cuore, questi farà parlare la sua scelta. In questo momento, la carta è ancora ambigua e sospesa nella sua profonda incertezza. L’innamorato sembra protendersi verso una donna, verso una possibilità, ma, con gli occhi guarda ad un’altra e valuta se non sia migliore di quella che ha in mente. Il valore di questo momento è critico, catartico: l’arcano suggerisce infatti di svuotare la mente e badare al fatto che ciò che anela nella mente sia poi ciò che arde nel cuore. È necessario fare, seminare ciò che profondamente desideriamo, perché, come già ben sappiamo, il raccolto dipenderà dalle nostre azioni e da queste stesse difficili scelte.
Le scelte oltretutto coinvolgono non soltanto noi, ma tutto il nostro mondo, fatto di altre persone e relazioni, che ci influenzano… eppure, suggerisce l’innamorato, ascolta sempre solo te stesso. Ascolta il tuo cuore.
Anche la scienza psicologica ha dimostrato che ci è impossibile scegliere tra due o più opzioni solo utilizzando la mente e il ragionamento logico-matematico, soppesando i pro e i contro. Spesso infatti i pro e i contro si equivalgono, se non in numero e in quantità, come qualità o valenza spendibile nel quotidiano… tutto ciò non può che costringerci ad un’incerta staticità, dalla quale si esce solo ricorrendo all’ascolto delle emozioni. E qui è curioso notare che non siano le emozioni negative a indicarci una via chiara: sono le emozioni piacevoli a farci dire “questa è la strada più giusta”. La paura o altri vissuti “negativi” possono benissimo coesistere con questa scelta, e non presentarsi in occasione delle opzioni da evitare. Le alternative per così dire “sbagliate”, infatti, è più probabile che non smuovano in noi particolari emozioni, ma che anzi non ci convincano pienamente proprio per la “limitatezza” delle sensazioni che suscitano in noi. E questo è un meccanismo spettacolare e assolutamente ragionevole: se non abbiamo abbastanza spinta emotiva, non avremo neanche la necessaria motivazione a raggiungere il nostro scopo; pertanto, alla prima difficoltà ci abbatteremo e lasceremo perdere. 



Avrete dunque capito che la mente non mentiva: esistono gli stessi pro e contro. Tutte le alternative sono potenzialmente pericolose oppure miracolose e soddisfacenti! A renderle giuste o meno per noi, è piuttosto il nostro stesso modo di porci nei loro riguardi. Se qualcosa ci piace davvero, i nostri sforzi avranno essi stessi un sapore più gradevole e non saremo disposti a mollare alla prima occasione. Quante volte, di fronte a qualcosa che vogliamo fare, ci inventiamo di tutto pur di farla, nonostante le possibili contrarietà. Se non volessimo farlo davvero, sarebbe ben più facile inventarsi una scusa…
L’emozione dunque è la chiave del nostro successo, è la base della motivazione e dell’energia che ci vivifica, da esseri non-inerti che siamo.



Cosa ci insegna l’innamorato? Che le decisioni migliori per noi sono quelle che prendiamo ascoltando una nostra passione, i moti del cuore, il volere stesso della divinità (Cupido, il dio/angelo divino dell’amore). A renderle tali comunque, non è tanto il loro “essere” di per sé, ma il nostro “innamoramento” verso di loro. Se le amiamo, siamo disposti a tutto e non potremo mai davvero fallire.



Per tutto questo, L’innamorato potrebbe essere considerato la carta delle Fiamme per eccellenza.
Egli infatti, pur nella sua ambiguità di significato divinatorio (= lettura del futuro), sta chiaramente ad indicare che è l’emozione che guida le nostre imprese a determinarne l’esito. Se seguiamo il nostro intuito, il nostro cuore, le nostre profonde passioni, non dovremmo mai temere di fare la scelta sbagliata; e non perché sia certo che l’impresa si realizzi (badate bene…) ma perché ameremo quella esperienza e quella esperienza amerà noi.
“Noi daremo tanto a questa causa, e da essa riceveremo tanto, in qualunque caso” direbbe il Papa, conoscitore delle regole universali.
Da questa impresa dettata dal cuore potremmo non ricevere quello che desideriamo (piuttosto, ciò di cui abbiamo bisogno), ma sicuramente saremo pronti ad accogliere quel che arriverà, per quel principio di innamoramento che abbiamo verso la causa stessa: il vero amore è sempre incondizionato; pertanto, non ci interesseranno tanto conseguenze e risultati, quanto il nostro stesso “gesto” di fare, di amare, di scegliere e confermare la nostra scelta ogni giorno.



Buon proseguimento



di Percorso Profondissimo.




Lucia G.